Jeannot dal 1945 ad oggi.

Nel 1954 partecipa alla Mostra Internazionale della Calzatura a Firenze, dove entra in contatto con buyer provenienti da tutto il mondo e getta le basi per il futuro sviluppo dell'attività.Negli anni ‘60, quando la moda dei sandali raggiunge l’apice, Porta non si fa cogliere impreparato e va alla conquista del Nord Europa. Fino agli anni ‘80 il grosso della produzione è destinato ai mercati esteri. Sebbene la produzione sia limitata ai sandali, si lavora tutto l’anno per soddisfare i clienti di entrambi gli emisferi. L’azienda produce a ritmi sostenuti ma fatica a star dietro agli ordini. Jeannot ne approfitta quindi per assumere personale e ingrandirsi, anche in vista dell’ingresso in azienda di Alessandro e Giancarlo Porta, i figli di Giovanni.I due fratelli si dividono i compiti: Alessandro si occupa della parte amministrativa e commerciale mentre quella stilistica è in mano a Giancarlo. È quest’ultimo a introdurre la collezione invernale e a puntare maggiormente sullo stile per conquistare anche il mercato italiano, generalmente più attento alle tendenze. Grazie a un’ottima rete di agenti, la missione va in porto e il marchio comincia a diffondersi prima nel Nord Italia e pian piano anche al Sud. Il trasferimento in una nuova sede più grande e moderna, nel 2007, coincide con la liberalizzazione delle importazioni dalla Cina e con l’inizio della grande crisi economica.

È il 1945 e ci troviamo sulla costa adriatica, a Molfetta, in Puglia. La guerra è appena finita e il giovane Giovanni Porta, che da qualche anno lavora in un calzaturificio da uomo della zona, nel tempo libero ama realizzare scarpe da donna. In un periodo in cui le materie prime scarseggiano, riutilizza la pelle di vecchie borse e cappelli che le signore del posto gli portano. Con tale materiale riesce a ricavare degli splendidi sandali.Con qualche soldo da parte e firmando un po’ di cambiali, il Signor Porta decide di avviare la sua piccola impresa. Non è ancora maggiorenne (all’epoca, in Italia, la maggiore età si raggiungeva a 21 anni) e tutti lo chiamano Giovannino. Per dare un tocco di internazionalità al suo brand, decide quindi di francesizzare il proprio diminutivo e di chiamarlo Jeannot.Giovanni è abilissimo sia nel creare sandali che nel gestire gli affari. Inizia con una manovia, installata in un garage, e pian piano si struttura fino ad aumentare la produzione e a partecipare alle prime fiere di respiro internazionale.

Jeannot vive un periodo difficile, riuscendo tuttavia a conquistare un altro mercato importante, quello russo e dell’Europa orientale. Nel 2016 entra in azienda Elisabetta Porta, figlia di Alessandro, la quale, nonostante la giovane età, conosce molto bene il settore essendo cresciuta tra uffici e stabilimento e avendo partecipato alle fiere fin da ragazzina.Con alle spalle studi di economia aziendale e diverse esperienze in aziende nel settore moda, decide di tornare nella sua Puglia e di dedicarsi all’impresa di famiglia.Oggi Elisabetta segue la parte marketing e comunicazione dell'azienda, ambiti a cui fino a quel momento non era stato dedicato grande spazio, puntando prevalentemente sui propri canali social per supportare i punti vendita.

«A partire dal 2020 abbiamo deciso di dare il marchio in licenza a un gruppo toscano che segue già altri brand nell'ambito delle calzature», spiega Elisabetta. «Si tratta di una forma di licenza collaborativa: la famiglia Porta continua ad essere partecipe delle scelte stilistiche e commerciali, la rete distributiva è rimasta invariata, tuttavia siamo diventati più competitivi grazie alle sinergie derivanti dalla centralizzazione delle funzioni di produzione, approvvigionamento e logistica. L’ambizione è quella ampliare la propria offerta includendo anche accessori e borse».